“Nel Dipinto Ghiacciaio al Tramonto la pittrice Maristella Laricchia approfondisce la sua ricera cromatica e compositiva nel solco di una coerente visione post-impressionistica. Da questo punto di  vista l’elemento narrativo dell’immagine viene sollecitato espressivamente dalla vibrazione dei colori e dei toni che conferiscono dinamismo alla rappresentazione. Ne consegue che l’artista non si sofferma più sul semplice dettaglio naturalistico ma interpreta l’immagine cogliendola nel suo insieme emozionale. Da rilevare, come un altro dato importante della sua pittura consiste nell’essenzialità della forma che così semplificata e pura, assume i tratti di una poetica visione. Per Laricchia il colore è l’anima della sua struttura espressiva, un colore che non deve illustrare allunché ma essere energia dell’osservazione interiore, del sentimento che avverte nella natura un incanto ancora possibile di cui la pittura è vibrante testimonianza. I suoi dipinti lasciano chiaramente intravedere che una pittura di aperto contatto con il paesaggio è ancora coerentemente possibile e rivelatrice.”

 

“Una particolarità di pittura, quella che dipinge Maristella Laricchia spinta da un desiderio che interessa soprattutto la fenomenologia del rapporto senso-materia. Quello spettacolare mondo nel quale il gioco divertente della luce meridiana, crepuscolare o lunare, manifesta il suo tragitto di variabilità in quelle particolari situazioni che davvero sorprendonodi meraviglia e coinvolgono la pittrice attratta dal rispecchio di luce o di ombre che interessano panorami di vegetazioni o incanti di deserti. Emozioni che appunto attraggono la pittrice e la inducono a dipingere di necessità psicologica che chiama in causa la sua animazione di scoperta con sé stessa e di collegamento con l’ambiente nel quale vive ed opera. E vengono pertanto realizzati dipinti che elogiano un momento di grazia fiorita primaverile o l’aridità illimitata di un territorio che non mostra alcun segno di vita. E naturalmente in simile contesto operativo di realizzazione pittorica, la tecnica della spatola diviene il mezzo che più facilita e diverte la pittrice nella produzione dell’opera. La spatola facilita così lo scatto dell’incisività della materia compositiva che stimola la distribuzione a raggiungere l’emozione che in atto promozionale appaga la virtualità poetica del dipinto.Il mezzo nel lavoro di tavolozza di un operatore visivo significa più aspetti come a corrispondere al dinamismo intuitivo della personalità ed in modo particolare quando come la pittrice Laricchia, modella le campiture di una fibra materica ben sostenuta. In tal caso la spatola diviene il mezzo ideale per dipingere con risoluta soddisfazione in quanto la corposità delle campiture che conformano il dipinto vengono realizzate con prontezza di spirito divertito. Per cui questi orizzonti che danno anche orientamento critico al testo, sono mossi da una necessità liberatoria della pittrice che nella sua vocazione ultima, evidenzia l’indomabile carica creativa costretta a dipingere le vestigia della natura che originano dal personale inconscio per appagare di naturalismo artistico l’animazione delle sue opere.”

 

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